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Con l’espansione delle normative internazionali, le imprese italiane devono adattarsi a nuovi obblighi in merito alla Fatturazione elettronica. Cosa sapere per rimanere aggiornati? Leggi l’approfondimento.

Fatturazione elettronica: nuovi obblighi e prossimi sviluppi internazionali

La fatturazione elettronica si sta affermando rapidamente a livello globale come la modalità standard per gestire le prestazioni fiscali tra privati.

A partire dal 2026, un numero crescente di Paesi introdurrà l’obbligo di fatturazione elettronica per le transazioni B2B e B2G.

Questi cambiamenti normativi si inseriscono nel più ampio processo di digitalizzazione fiscale promosso dalla Commissione Europea e dagli enti governativi nazionali per combattere l’evasione, migliorare la trasparenza e automatizzare i flussi contabili tra le imprese.

Obbligo di Fatturazione Elettronica: la timeline in Europa e nel mondo 

La fatturazione elettronica è già obbligatoria in Italia, Paese pioniere in questo ambito, avendola introdotta a partire dal 2019. Tra il 2023 e il 2025 si sono aggiunte la Romania e la Serbia, estendendo ulteriormente l’adozione di questo strumento digitale in Europa.

Diverso è il caso di Germania, Estonia e Grecia, che a partire dal 2025 adotteranno l’obbligo in forma parziale, essendo ancora in fase di adeguamento normativo.

Nel corso del 2026, numerosi Paesi europei ed extraeuropei introdurranno l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Vediamo una panoramica delle principali tappe della roadmap europea ed Extra UE.

Paesi UE che introdurranno l’obbligo nel 2026

Belgio: da gennaio 2026, la fatturazione elettronica diventa obbligatoria per tutte transazioni B2b nel formato Peppol BIS 3.0, basato sul modello EN 16931. Successivamente verrà introdotto anche dell’obbligo di e-Reporting nel 2028.

Croazia: con il progetto “Fiskalizacija 2.0”, da gennaio 2026 il Paese implementerà l’obbligo di fatturazione elettronica e di e-Reporting, con un modello centralizzato valido per il mercato B2b e B2g.

Polonia: dopo il rilascio del sistema centrale KSeF (Krajowy System e-Faktur) 2.0, previsto per la fine del 2025, l’obbligo di invio e conservazione delle e-fatture verrà introdotto definitivamente a febbraio 2026 per le grandi imprese (fatturato annuale di oltre 200 milioni) e ad aprile 2026 per tutte le altre.

Francia: dopo diversi rinvii, l’introduzione dell’obbligo avverrà in modo graduale. Dal settembre 2026 la ricezione delle fatture elettroniche sarà obbligatoria per tutte le imprese, mentre per la trasmissione l’obbligo verrà esteso a partire dalle grandi e medie aziende, fino a includere le PMI e le microimprese entro il 2027.

Il caso della Spagna:
In Spagna, la situazione è ancora in evoluzione. La legge che introduce l’obbligo di fatturazione elettronica è stata approvata nel 2022, all’interno di un pacchetto di disposizioni per la crescita delle imprese. L’implementazione definitiva è prevista tra il 2027 e il 2028, con l’adozione del formato europeo standard EN16931.

Lo scenario fuori dall’Europa

La fatturazione elettronica non è più un fenomeno solo europeo, ma si sta diffondendo in tutto il mondo, rendendo l’e-invoicing un requisito fondamentale per operare a livello internazionale.

L’ Arabia Saudita sta guidando tutta l’area del Medio-Oriente con una strategia di trasformazione digitale in ambito fiscale. Nel secondo trimestre del 2026, infatti, l’e-invoicing diventerà obbligatorio anche per il B2B, attraverso un sistema ispirato a Peppol, già in uso per le transazioni con la pubblica amministrazione.

In molti Paesi del Sud America, tra cui Brasile, Cile e Argentina, l’obbligo è già stato introdotto da anni. Diverso è il caso degli Stati Uniti, in cui è già attivo il sistema standardizzato DBNAlliance (The Digital Business Network Alliance), che supervisiona la rete di scambio dei documenti elettronici. Negli USA infatti, pur non essendo ancora obbligatoria, la fatturazione elettronica sta guadagnando terreno principalmente per questioni di efficienza, con aziende che collaborano con reti come Peppol ma adattando il modello alle proprie esigenze.

Anche in Asia e Oceania cresce l’interesse per l’e-invoicing, con paesi come Giappone, Malesia e Singapore, impegnati a implementare il modello Peppol come standard nazionale.

La spinta della direttiva ViDA

L’entrata in vigore della direttiva ViDA (VAT in the Digital Age), attualmente in fase di implementazione a livello UE, accelererà ulteriormente l’adozione obbligatoria di formati standardizzati a livello comunitario.

Tale direttiva, approvata ufficialmente dal Parlamento europeo a marzo 2025, prevede infatti l’introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica per le operazioni intracomunitarie. A partire dal 2030, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno:

  • adottare un formato conforme allo standard europeo EN 16931, progettato per garantire l’interoperabilità delle fatture elettroniche in tutta l’UE;
  • implementare l’obbligo di rendicontazione digitale dei dati IVA in tempo reale (Digital Reporting Requirements o DRR) per le transazioni intracomunitarie. Questo aspetto rimane invece opzionale per le operazioni fiscali domestiche.

Per le imprese sarà quindi essenziale adeguare i propri sistemi in anticipo, per garantire conformità normativa e interoperabilità nei mercati internazionali.

Le sfide per le aziende italiane: nuovi modelli e formati locali

La fatturazione elettronica è una grande opportunità per digitalizzare i processi fiscali e abilitare l’automazione dei flussi nella propria azienda.

Per le aziende italiane si apre ora una nuova fase: quella dell’interoperabilità internazionale. Operare all’estero richiede infatti una gestione multiformato delle fatture, con sistemi di conversione automatica e in conformità ai requisiti nazionali di ogni Paese.

Tra i formati tecnici comunemente adottati all’estero ricordiamo:

  • UBL (Universal Business Language)
  • CII (Cross Industry Invoice)
  • Peppol BIS
  • Factur-X (formato ibrido XML+PDF, utilizzato in Francia e Germania)
  • Facturae (formato nazionale Spagnolo, basato su XML)
  • ZUGFeRD (utilizzato in Germania)

Come prepararsi a gestire il cambiamento?

Le imprese italiane, soprattutto quelle che operano in più mercati, devono iniziare fin da subito un percorso di adeguamento per rispondere prontamente alle prossime novità normative.

Le principali azioni consigliate sono:

  1. Verifica e aggiornamento dei sistemi ERP: il gestionale aziendale deve poter generare, ricevere e archiviare e-fatture in diversi formati, gestendo le conversioni necessarie.
  2. Conoscenza dei requisiti locali: ogni Paese ha regole proprie su validazione, firma digitale, archiviazione, canali di trasmissione.
  3. Automazione e integrazione: affidarsi a soluzioni che permettono l’automazione del ciclo passivo e attivo, e si integrano con i sistemi delle autorità fiscali.
  4. Sicurezza e conservazione: la conservazione digitale deve essere conforme alle normative nazionali e garantire integrità, reperibilità e accesso ai documenti fiscali.

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