
La Fatturazione Elettronica Europea sta cambiando radicalmente il panorama fiscale UE. I governi degli stati membri si stanno già muovendo per adeguare i propri sistemi ai nuovi obblighi normativi. Come prepararsi? Leggi l’approfondimento.
Fatturazione Elettronica Europea: lo scenario attuale
La fatturazione elettronica nell’Unione Europea è il sistema che consente alle aziende europee di emettere, inviare e ricevere le fatture in formato digitale tra i diversi paesi dell’Unione.
La continua introduzione di nuove normative in merito alla Fatturazione Elettronica internazionale spinge sempre più aziende a digitalizzare i propri processi di fatturazione; non solo per motivi di efficienza operativa, ma anche per garantire la conformità alle direttive fiscali.
Questa trasformazione è resa ancora più urgente alla luce delle disposizioni della Commissione Europea, che ha previsto l’adozione per tutti i paesi membri della fatturazione elettronica come metodo predefinito per le transazioni B2B intra-UE entro il 2028.
Il percorso verso l’introduzione della fatturazione elettronica in tutta Europa riflette la volontà di modernizzare e digitalizzare gli adempimenti fiscali e finanziari, con l’obiettivo di combattere l’evasione e prevenire frodi.
Tuttavia, questa implementazione varia in base alle specificità dei singoli paesi, e il processo di transizione richiederà tempo e coordinamento. Negli ultimi anni, infatti, l’UE ha lavorato per uniformare le normative e creare un sistema fiscale più trasparente e automatizzato per gestire le transazioni internazionali.
Quali paesi europei hanno introdotto la Fatturazione Elettronica? La roadmap per gli obblighi B2B
L’introduzione della fatturazione elettronica non è avvenuta simultaneamente in tutta l’Unione Europea. Alcuni paesi hanno già adottato questi obblighi per tutte le transazioni, mentre altri sono in fase di sperimentazione o stanno preparando la legislazione necessaria per implementare la fatturazione elettronica su larga scala.
In questo contesto, l’Italia ha fatto da “apripista”, introducendo l’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le transazioni tra aziende e verso la pubblica amministrazione già nel 2019.
In Serbia, la fatturazione elettronica è stata introdotta dal 2023 e sta venendo gradualmente estesa alle PMI. Anche la Svezia, che ha già implementato l’e-envoicing nel 2024 per la pubblica amministrazione, sta valutando l’estensione dell’obbligo al settore B2B.
Da gennaio 2025, la Germania ha introdotto l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica, mentre la Romania ha implementato l’obbligo di e-envoicing e e-reporting per le transazioni B2G, con estensione limitata al B2B per operazioni a livello nazionale.
La Polonia ha approvato l’obbligo di fatturazione elettronica B2B dal 2022, ma la sua attuazione è stata rinviata al 2026. Lo stesso anno, l’obbligo sarà introdotto anche in Belgio, che adotterà il modello Peppol, e in Francia, dove inizialmente era previsto per il 2024. In Spagna, l’obbligo per il settore privato è previsto entro il 2025, mentre per il B2B è stato posticipato a data da destinarsi.
La normativa europea
Con la diffusione della fatturazione elettronica, in Europa si avvia una nuova fase di semplificazione, accompagnata però da nuove sfide e potenziali criticità. Ogni paese ha sviluppato normative nazionali specifiche per la gestione delle fatture elettroniche, che devono rispettare gli standard europei ma che possono variare a seconda delle esigenze locali. Per evitare rischi di non conformità fiscale, le aziende che operano a livello internazionale devono monitorare attentamente queste leggi.
La normativa europea sulla fatturazione elettronica si fonda principalmente su regolamenti e direttive che mirano a uniformare le pratiche tra gli Stati membri. Un esempio fondamentale è la Direttiva 2014/55/UE, che ha introdotto il concetto di fattura elettronica UE, definendo le specifiche tecniche per l’interscambio di fatture tra pubbliche amministrazioni e imprese. In questa direttiva sono stati anche definiti gli standard europei sintattici per le fatture elettroniche: l’UBL 2.1 e la CII (Cross Industry Invoice).
Altre direttive rilevanti includono la 2006/112, che regola lo scambio fiscale e l’IVA a livello europeo, e la 2010/45, che ha introdotto il concetto di fattura in generale, stabilendo requisiti essenziali come autenticità, leggibilità e integrità, per garantirne la validità all’interno dell’Unione Europea, a prescindere dal formato.
ViDA: la riforma dell’IVA Digitale
La proposta ViDA (VAT in the Digital Age) della Commissione Europea rappresenta un passo decisivo verso l’adozione universale e automatizzata della fatturazione elettronica in Europa.
La riforma dell’IVA digitale, che prevede la rendicontazione digitale (o Digital Reporting) in tempo reale per le transazioni intracomunitarie attraverso la fatturazione elettronica standardizzata, entrerà in vigore nel 2030, con un impatto significativo sulla digitalizzazione e la semplificazione delle operazioni fiscali a livello europeo.
ViDA prevede infatti l’adozione della fattura elettronica B2B come metodo standard per l’emissione delle fatture all’interno dell’Unione. Questo contribuirà a uniformare le procedure fiscali a livello europeo e a semplificarle per gli enti pubblici e le aziende.
I benefici della Fatturazione Elettronica europea
L’introduzione della fatturazione elettronica porta numerosi vantaggi sia a livello nazionale che internazionale.
Tra i principali benefici possiamo includere:
- Miglior controllo e tracciabilità: le fatture elettroniche sono facili da archiviare e monitorare, riducendo drasticamente i rischi di errori e frodi. Ogni transazione è tracciata, con evidenti vantaggi in termini di sicurezza.
- Maggiore efficienza operativa: la digitalizzazione riduce il tempo e i costi legati alla gestione manuale delle fatture, permettendo alle aziende di concentrarsi su attività più strategiche.
- Riduzione dei costi amministrativi: automatizzando il processo di fatturazione, le aziende possono abbattere i costi legati alla gestione delle fatture cartacee e all’elaborazione manuale.
- Maggiore compliance e sicurezza: le normative fiscali internazionali sono più facili da rispettare, riducendo il rischio di incorrere in multe o sanzioni.
- Flessibilità nelle transazioni internazionali: adattarsi alle normative specifiche di ogni paese diventa più rapido e semplice, rendendo le transazioni transfrontaliere più fluide e meno complesse.
A livello internazionale, la fatturazione elettronica non solo snellisce le transazioni B2B, ma crea anche un ambiente fiscale più sicuro e integrato. Con la sua capacità di garantire maggiore visibilità e affidabilità, aiuta le imprese a navigare meglio in un contesto globale sempre più regolamentato e a ridurre i rischi legati alla non conformità fiscale.
Come prepararsi a gestire la Fatturazione Elettronica Europea con IX-FE Worldwide
Per un’azienda che opera in ambito europeo, con filiali estere e relazioni con clienti e fornitori in vari Paesi, è essenziale adottare una soluzione scalabile e flessibile che permetta di adattarsi rapidamente agli sviluppi normativi.
Nell’affrontare la gestione della fatturazione elettronica internazionale, ci sono diversi fattori da considerare:
- Come emettere la fattura elettronica
- Quale formato utilizzare
- Come comunicare con fornitori e autorità fiscali estere
IX-FE Worldwide è una piattaforma avanzata e facilmente integrabile via WEB API che risponde a queste necessità, permettendo alle imprese di adeguarsi facilmente alle normative di ciascun paese, senza dover gestire manualmente i frequenti cambiamenti legislativo.
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L’adozione di IX-FE Worldwide consente di automatizzare l’intero processo di fatturazione, migliorando l’efficienza operativa e riducendo al minimo i rischi legati agli errori nella gestione fiscale.